mercoledì 26 luglio 2017

Rassegna stampa 26 Luglio 2017


                        Unione Sarda

ROMA. Parlamentari, stop ai vitalizi Sulla legge è lite tra Pd e M5S Oggi è previsto il voto alla Camera sui privilegi di deputati e senatori

ROMA Una giornata di scontro politico ieri alla Camera: sono stati votati i primi articoli della proposta di legge a prima firma di Matteo Richetti sull'abolizione dei vitalizi ai parlamentari. E sulla norma resta accesa la battaglia tra Pd e M5S che ne rivendicano la paternità. La votazione finale si terrà oggi: l'assemblea si riunisce alle 9,30 per proseguire l'esame del provvedimento e il voto dei singoli articoli.

IL PROVVEDIMENTO L'obiettivo è quello di dire basta ai vitalizi di deputati e senatori (e anche degli ex) calcolati con il sistema contributivo, quindi di ancorare le pensioni degli eletti a quelle di tutti i lavoratori, come ha sempre sostenuto anche il M5S. Dopo l'ok della commissione Bilancio di Montecitorio, la proposta di legge del deputato Pd Matteo Richetti è arrivata ieri in Aula. «Dalla prossima legislatura cambiano i criteri che riguardano l'età, saranno quelli della legge Fornero», ha detto Richetti. La proposta di legge attualmente stabilisce che il trattamento previdenziale sia riconosciuto ai parlamentari al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

Inoltre - come prevede un emendamento predisposto dallo stesso relatore - cambiano le sanzioni previste per le Regioni che non si adeguano alle nuove norme, previsto un taglio del 50% delle somme previste nei bilanci delle regioni per questa voce. IL M5S «Non è una questione di politica, ma di morale. Che il Pd si prenda l'idea, non facciamo questione di copyright. Occorre dare un piccolo segnale a quelli fuori. Sarebbe meraviglioso se tutti uniti dessero un segnale». Lo ha ribadito il garante del M5S Beppe Grillo dopo aver assistito alla Camera a una breve parte della discussione sui vitalizi.

LE POSIZIONI «Cosa accadrebbe se si applicasse il principio orwelliano del modificare il passato, applicando il sistema di calcolo contributivo a tutto il mondo dei pensionati in essere, a partire da quelli che hanno la pensione basata sul retributivo? Andremo a tagliare le pensioni del 20-30-40-50%. È questo messaggio di macelleria sociale che l'Aula vuole dare? Vale la pena per uno straccio di palcoscenico, per non essere più ricattati dal Movimento 5Stelle mettere in discussione principi fondanti della nostra democrazia parlamentare? Procedendo su questa strada il Partito democratico si intesterà un abominio, un mostro, avvolto dall'ipocrisia che non approderà a nulla, che si arenerà al Senato, che verrà dichiarato incostituzionale dalla Corte qualora Palazzo Madama lo approvasse», dice Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo in Aula.

Mentre le deputate di Forza Italia Nunzia De Girolamo, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Annagrazia Calabria voteranno a favore del provvedimento: la loro posizione è emersa, secondo quanto si apprende, durante un'accesa riunione del gruppo di Fi in cui sono state espresse posizioni differenti. Anche Lega Nord e Fratelli d'Italia voteranno sì.


La Nuova Sardegna

Fi, gli azzurri sardi convocati da Berlusconi
Il 5 agosto vertice a Villa Certosa. Là si decideranno nomi e
strategie per le Politiche e le Regionali

CAGLIARI Se non ci fosse stata una discussione accesa sulla scelta del
giorno in cui, come tutti gli anni, Silvio Berlusconi convocherà gli
«amici sardi» alla Certosa, il primo vertice di Forza Italia dopo la
vittoria alle amministrative sarebbe passato alla storia come quello
della grande pace fra le correnti azzurre. E invece il sindaco di
Olbia Settimo Nizzi e l'eurodeputato Salvatore Cicu hanno litigato non
poco su quel probabile 5 agosto, giorno in cui il pattuglione, gli
invitati saranno un ventina, dovrebbe presentarsi in Costa per
l'incontro conviviale. È stato Cicu a sollevare il caso: «Quel giorno
sarò in viaggio con la famiglia, ma io non posso non esserci». Nizzi
ha replicato: «La data è quella. Il presidente ha un'infinità
d'impegni e non ci sono altri spazi».

Il battibecco è andato avanti
per un po' fino a quando i presenti non hanno fatto da pacieri e si
sono messi tutti alla ricerca di una data alternativa. Che forse non
ci sarà, ma almeno il tentativo è stato fatto. Per il resto del
vertice Forza Italia ha mostrato il petto: ha stravinto le comunali di
giugno, nonostante in molti fossero convinti che la coalizione di
centrodestra invece si sarebbe dissolta. Sconfitti i sondaggisti, dal
coordinatore Ugo Cappellacci al capogruppo Pietro Pittalis e anche i
parlamentari Emilio Floris e Paolo Vella hanno rilanciato: «Quando
siamo uniti, vinciamo e vinciamo bene». In passato, anche nelle
regionali del 2014 a parte le apparenze, non è stato così e sono
arrivate le batoste. Da allora in poi anche altro ha agitato le acque
del partito. Ad esempio l'elezione a vicepresidente del Consiglio
regionale di Ignazio Locci, sostenuto da una parte del gruppo, mentre
il resto - Pittalis e Alessandra Zedda in testa - puntava su Marco
Tedde, alla fine uscito sconfitto nella conta delle schede.

Qualche strascico per quella lotta intestina c'è ancora ma pare che Forza
Italia abbia deciso di metterci una pietra sopra. Perché prima di
tutto - hanno detto i consiglieri regionali - «dobbiamo radicarci
ancora meglio sul territorio e non possiamo più andare avanti a
strappi». Poi c'è un altro problema: le candidature per le elezioni
politiche dell'anno prossimo. Cappellacci correrà per il Senato,
Pittalis punta alla Camera, oppure Floris ha in mente un altro giro e
Vella sarà di nuovo imposto o meno dal Cavaliere? È ancora tutto da
decidere e come sempre l'invito a Villa Certosa ha anche quello scopo:
ascoltare e rispettare il verbo del Cavaliere.

Per questo Cicu voleva
esserci: ha paura di essere tagliato fuori dalle decisioni importanti.
Perché l'europarlamentare cagliaritano un pensierino per essere lui il
candidato-presidente del centrodestra nelle regionali del 2019 l'ha
fatto, ma molto dipenderà anche dagli incastri nelle liste per le
politiche. Comunque una linea d'azione Forza Italia l'ha decisa
all'unanimità: «In questi mesi dobbiamo battere come un martello sulla
giunta Pigliaru. È in crisi, potrebbe cadere molto prima del previsto
e noi dobbiamo essere pronti in qualunque momento».Anche per andare a
cena dal Cavaliere. (ua).

La protesta contro il crollo del prezzo del latte arriva in Gallura
Coldiretti: «Occuperemo il porto»

OLBIALa protesta arriverà nei porti. L'idea di Coldiretti per
sostenere i pastori parte dal blocco del porto di Olbia, previsto
entro luglio. L'associazione di categoria ha chiesto anche l'aiuto dei
sardi per bloccare anche gli altri porti dell'isola. «Mentre il mondo
dei pastori è disperato alla ricerca di un sostegno che possa tenere
in vita il settore c'è chi dorme sonni tranquilli - scrivono da Caldiretti -.

È chi ha causato la crisi, chi non è riuscito a
governare il sistema dei formaggi, o chi ci ha speculato sopra non
fornendo dati produttivi o sostenendo sovrapproduzioni di latte mai
esistite. Insomma, non più sardi contro i sardi ma pastori contro
pastori si. Noi non ci stiamo perché oltre un anno fa Coldiretti, in
completa solitudine, ha denunciato cosa stava accadendo nel sistema e
chi, già da marzo 2016, alimentava la bufala della sovrapproduzione di
latte».

I soci di Coldiretti sono attivi d a maggio, quando una
manifestazione ha bloccato la superstrada all'altezza di Nuoro: Poi, a
settembre dello stesso anno, a Banari c'è stato una faccia a faccia
con i fratelli Pinna di Thiesi mentre a Coldiretti ha lasciato l'Oilos
per divergenze sulle priorità da affrontare mentre a fine ottobre ha
denunciato "la falsità dei dati produttivi sparati senza controllo". A
febbraio, poi, la grande manifestazione di Cagliari che ha avuto un
seguito il mese scorso ad Abbasanta: «Il 2 agosto il Consiglio
regionale chiuderà per l'estate e non garantirà risposte immediate
quando invece sarebbe urgente procedere sia per la crisi del latte sia
per la siccità».Un concetto che sarà ribadito, molto presto, al porto
di Olbia.

«Nessuno stop sulla Ct1 presto il nuovo bando»

l'intervista»carlo careddu
CAGLIARI Il confronto con chi l'ha preceduto per ora può essere solo
sui centimetri: Carlo Careddu ha la statura di chi potrebbe giocare a
pallavolo, sport in cui si sa è impossibile il contatto fisico con
l'avversario, contrapposta a quella da rugbista di Massimo Deiana, che
invece il corpo a corpo spesso l'ha proprio cercato. Chissà se da oggi
in poi la figura d'insieme del neo assessore ai trasporti, che ha
giurato in Consiglio, farà presto una o più differenze anche nelle
cose fatte o da fare, con meno risse e più dialogo soprattutto con i
nemici, compreso il fuoco amico, che col suo precedessore mai sono
stati teneri negli ultimi tre anni.

Sta di fatto che l'avvocato
gallurese del Pd, nonostante l'emozione dell'esordiente, sembra essere
di quelli che pesano le parole e pare anche meno impulsivo di chi,
Deiana, è stato promosso presidente dell'Autorità portale. Careddu sa
bene che un problema grosso da risolvere ce l'ha subito: il bando per
la Ct1 di Cagliari andato deserto poche settimane fa. «Le rotte verso
Roma e Milano saranno comunque blindate fino alla prossima
assegnazione», dice sicuro dopo aver confermato che sull'eventuale
proroga, «gli uffici sono in contatto con Bruxelles e se dovesse
essere necessaria, l'autorizzazione ci sarà concessa».Nel frattempo?
«Abbiamo incontrato diverse compagnie aeree per capire meglio i motivi
per cui nessuna ha partecipato alla gara. Ho parlato con Vueling,
Volotea, Blue Air e Mistral.

Prima del mio arrivo, altri si sono
confrontati con Meridiana e Alitalia». Il risultato è stato? «Una o
più correzioni nel bando dovranno esserci per forza. Siamo ancora alla
ricerca del giusto equilibrio fra le esigenze dei sardi e i dubbi
sollevati dalle compagnie». Qualche milione in più sul tavolo, oltre i
125 milioni previsti in quattro anni, potrebbe bastare? «Non è solo
una questione di soldi. Qualcos'altro dovremo ritoccare ad esempio
nelle frequenze giornaliere dei voli da e per Cagliari».Non ci saranno
buchi da novembre in poi? «No. Lo giuro».

La Ct1 da e per Olbia e
quella da e per Alghero quando saranno assegnate? «Fra pochi giorni».
Ci saranno sorprese? «No. Meridiana da e per Olbia, Blue Air a d
Alghero». Gli aeroporti sardi in rete: sì o no? «Sì ed è
indispensabile». Un problema dopo l'altro: il trasporto pubblico
locale. «Molto è stato fatto da chi mi ha preceduto, ma la rete
interna dev'essere ancora migliorata». L'Arst pare avere le casse
vuote? «Ho in agenda un incontro con i sindacati, però la
quattordicesima non è a rischio». Oggi firma la nuova convenzione con
Trenitalia: è meglio della precedente? «Di sicuro. Soprattutto perché
avremo a disposizione i 402 milioni finanziati dallo Stato e saranno
subito investiti. Il trasporto sul ferro è la grande sfida e i servizi
dovranno essere finalmente di qualità». Con la Tirrenia quando ci sarà
il confronto? «Presto». A proposito di confronti: nel suo Pd impazza
lo scontro. «Faccio parte di un partito demoniaco, scherzo, ma molto,
molto democratico. La nostra è l'unica realtà in cui puoi discutere su
tutto e ci sta persino qualche tono acceso. Ma alla fine il Pd sarà
compatto come sempre». La sconfitta alle comunali di Olbia fa ancora
male? «Perdere per soli 150 voti non è facile da mandar giù, ma ormai
devo guardare oltre». (ua)

Erano nella casse della Sfirs, saranno destinati ai bandi per le
piccole imprese e per l'industria
Dalla giunta 130 milioni per le imprese

CAGLIARINella contabilità della Regione accade anche questo: ci sono
milioni, in questo caso sono 130, che una volta fatto il loro corso da
una parte possono essere investiti da un'altra. Non è un trucco ed
ecco la spiegazione. Un terzo di quanto finora è servito per dare
gambe al Fondo garanzia fidi, nelle casse della Sfirs ci sono altri
249 milioni, ha esaurito il suo compito e la giunta ha deciso
d'investirlo ancora e tutto nei bandi per le imprese.

«Sono risorse
europee del 2007-2013 - ha detto l'assessore al bilancio Raffaele Paci
- che possiamo riutilizzare purché siano destinati alle stesse
finalità, il rilancio dell'economia, per cui ci sono state concesse a
suo tempo». Così sarà: nella nuova programmazione, è cominciata nel
2014 e si concluderà nel 2020, i 130 milioni sono stati rimessi in
circolo. «Serviranno per sostenere le imprese, che hanno ripreso a
investire», ha detto l'assessora Barbara Argiolas, con un evidente
richiamo alla sua di delega: dal turismo al commercio, all'artigianato
e per ricordare che «con il primo bando, abbiamo ricevuto ben 500
domande di finanziamento ed è un segnale importante».

È un'occasione
in più anche per le grandi aziende, ha aggiunto l'assessora
all'industria Maria Grazia Piras: «Dopo il primo avviso, sono state
oltre una decina le manifestazioni d'interesse per i grandi
finanziamenti, sono quelli oltre i 5 milioni, e con le nuove risorse
sarà possibile aprire il confronto su altri progetti importanti». La
sintesi è questa: «Diamo - ha ribadito Paci - una nuova spinta per
dare forza alla ripresa economica e sostenere nella risalita dalle
piccolissime alle grandi imprese». Il dettaglio. Dei 130 milioni 25
milioni sono stati destinati al cofinanziamento del Contratto di
sviluppo nazionale, che arriva così, con la dotazione iniziale di 40
milioni, a un totale di 65.

Altri 25 milioni entreranno nel plafond
del Fondo per il rilancio delle aree industriali e i finanziamenti
potranno essere utilizzati ad esempio per l'acquisto o il riutilizzo
di capannoni abbandonati. Ci sono poi i 20 milioni con cui sarà
rifinanziato il bando Jessica, per l'efficientamento energetico e la
riqualificazione urbana, con in più la possibilità di aprire altre
linee di credito con la Banca europea degli investimenti e la Cassa
depositi e prestiti. Infine, ci sono le risorse destinate ai bandi: 10
milioni serviranno ad attivare uno nuovo riservato alle piccolissime
imprese visto che i progetti d'investimento sono all'interno della
forbice 15mila-150mila euro.

Per la fascia superiore (da 200mila a
800mila euro) - il bando è in corso - 10 milioni andranno ad
aggiungersi ai 10 già stanziati. Nei primi mesi dell'anno prossimo
sarà lanciato invece quello per i progetti di terzo livello, sono i
cosiddetti T3 da un milione e mezzo a cinque milioni, che avrà così
una disponibilità complessiva di 20 milioni. Infine altri 20, più i 10
già stanziati, aumenteranno la capacità per rispondere alle
manifestazioni d'interesse per finanziamenti che superano i 5 milioni.
(ua)

Oggi la riunione dei capigruppo e la prima seduta dovrebbe essere domani
Crisi comunale risolta: manca solo la nomina del nono delegato alla Cultura
Gli assessori firmano: ora l'esordio in Consiglio

SASSARI Ieri mattina gli assessori hanno sottoscritto la presa in
carico delle deleghe, il sito del Comune di Sassari è già aggiornato
con tutti i nomi alla voce giunta, mentre la presentazione ufficiale
dell'esecutivo avverrà nella prossima seduta del Consiglio comunale
che dovrebbe essere fissata per domani. Infatti oggi è previsto
l'incontro con i capigruppo necessaria per confermare il calendario
dei lavori e l'ordine del giorno. Al primo punto ci sarà la giunta ter
targata Nicola Sanna. Si chiude così una crisi politica iniziata tre
mesi fa e che ha innescato uno stop amministrativo di oltre un mese.
Confermate tutte le indiscrezioni annunciate dalla Nuova già da ieri
di un accordo chiuso solo dopo una riunione fiume terminata in tarda
sera. Ed ecco la composizione dell'esecutivo. Il segretario cittadino
del Pd, Fabio Pinna, assume la carica di vicesindaco e mantiene la
delega dell'Ambiente. Confermate Amalia Cherchi agli Affari generali ,
Personale e Anagrafe(espressione dei partiti monogruppo); Monica
Spanedda ritorna ai Servizi sociali, Simone Campus (area Nicola Sanna)
al Bilancio e Patrimonio; Antonio Piu (in quota Demontis) alla
Mobilità, Strade, Manutenzioni, Polizia municipale e Traffico e
Ottavio Sanna (Partito dei Sardi) ai Lavori pubblici.

La prima new
entry è Alba Canu, che rafforza la componente in Giunta espressa
dall'area Spissu-Ganau e assume le deleghe a Pubblica istruzione e
Sport, incarico che prima era rivestito da Vittoria Cau della lista
civica Città Futura. Poi i consiglieri Carta, Careddu e Arcadu hanno
fatto un passo indietro per un appoggio esterno, e anche il loro
assessore di riferimento si è fatto da parte. Città Futura, anche
nella ricomposizione della crisi, ha preferito non esprimere nomi e
restare fuori dall'esecutivo.

La casella è stata riempita dall'ex
consigliera provinciale Alba Canu. Il successore dell'ex assessore
all'Urbanistica Gianni Carbini è Alessandro Boiano, eletto nella
civica «Sassari bella dentro» e transitato nel gruppo misto di
maggioranza. Boiano è espressione della corrente democratica che fa
capo a Gavino Manca e ai cosiddetti «renziani della prima ora». Al suo
posto in consiglio entrerà Consuelo Sari. La Giunta dovrà essere
completata da un nono assessore. Si dovrebbe trattare di una donna, e
a indicarla sarà l'area di Silvio Lai e degli ex cristiano-sociali.
Assumerà le deleghe a Programmazione, Cultura e Turismo, che per ora
il sindaco Sanna ha assunto ad interim.

Unione Sarda

CONSIGLIO REGIONALE. L'eterno Felicetto Contu, difensore civico a 90 anni
L'elezione suscita ironia e critiche

«Ho ancora voglia di lavorare e sono contento di questa riconferma».
Felicetto Contu, 90 anni il prossimo 10 settembre, non si sente un
abusivo nel suo riconfermato ruolo di Difensore civico della Sardegna.
Ieri mattina l'elezione da parte del Consiglio regionale con 42 voti.
La nomina di Contu, da decenni protagonista della vita politica
isolana prima nella Dc e poi nell'Udc, ha suscitato ironia e critiche,
soprattutto sul web per l'effetto “soliti noti”. Arriva da più parti
l'accusa, soprattutto alla politica regionale di non essere stata in
grado di cercare un nome nuovo, una figura meno legata alla politica
sarda degli ultimi quarant'anni.

Ma l'ex presidente del Consiglio regionale non cede e ricorda che «è
un ruolo che svolgo innanzitutto gratuitamente e che necessita anche
di una certa esperienza». Il difensore civico, infatti, ha il compito
di tutelare la cittadinanza su eventuali atti della Regione e degli
enti. Riguardo all'età, Contu ricorda che «proprio per questo ho
deciso di non ricandidarmi in questa legislatura perché ritenevo non
fosse giusto alla mia età». Quindi, l'ulteriore incarico non spaventa
Contu, che anzi decide di «restituire alla politica quello che mi ha
dato».

IL GIURAMENTO Carlo Careddu da ieri mattina è ufficialmente
l'assessore regionale ai Trasporti. Il giuramento davanti al tavolo
della presidenza nell'aula del Consiglio regionale ha reso effettiva
la nomina dell'avvocato olbiese che ha preso il posto di Massimo
Deiana, nominato presidente dell'Autorià portuale della Sardegna. Dopo
il giuramento e gli auguri da parte dei consiglieri regionali, per
Careddu è già tempo di pensare alle grane legate ai trasporti, prima
fra tutte la nuova gara per la continuità territoriale: «Vogliamo
pubblicare il bando il prima possibile ma con certezza», spiega il neo
assessore, «in ogni caso garantiremo ai sardi il servizio». Un compito
difficile quello che il neo assessore dovrà svolgere tanto che, come
lui stesso ammette, «non ho sgomitato per arrivare fino a qui perché
so che non è una passeggiata». Careddu arriva in Giunta dopo
l'esperienza da vice sindaco e assessore all'Urbanistica al Comune di
Olbia. (m. s.)

Prestiti della Cdp
Periferie urbane: ecco i fondi

Si chiama “Prestito riqualificazione periferie urbane” il nuovo
strumento finanziario di Cassa depositi e prestiti nato per accelerare
il processo di riconversione delle periferie delle città italiane. Il
prodotto mette a disposizione degli enti locali beneficiari delle
risorse statali del “Programma straordinario di intervento per la
riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” i fondi
necessari per avviare immediatamente - e completare in tempi certi -
gli investimenti approvati, anticipando le risorse statali in attesa
del loro effettivo incasso.

L'operazione riguarda 120 progetti per un totale di circa 3,8 miliardi
(di cui 2,1 miliardi finanziati da risorse statali e il resto da
soggetti pubblici e privati).Gli interventi
finanziati riguarderanno una serie di progetti volti a
migliorare la qualità del decoro urbano; riutilizzo delle aree
pubbliche e delle strutture edilizie esistenti; adeguamento delle
infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e
didattici; potenziamento delle strutture per l'inclusione sociale.
Beneficiari del prestito sono tutti quei Comuni capoluogo di
provincia, Città metropolitane e alcuni comuni delle aree
metropolitane di riferimento, assegnatari del finanziamento statale.
Con lo strumento, Cdp conferma il suo ruolo di Istituto nazionale di
promozione e di partner storico degli enti locali, e contribuisce
concretamente alla realizzazione di uno dei 17 obiettivi di sviluppo
sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU: rendere le città e gli
insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.

Simbirizzi, invaso inutilizzato da anni «È un serbatoio in caso di emergenza»
Sistu (Enas): «Nel bacino non arrivano più i reflui di Cagliari, ora è
una riserva per l'agricoltura»

Una riserva strategica, così la chiamano all'Enas. È un serbatoio, il
Simbirizzi, che verrà utilizzato solo nel caso in cui, Dio non voglia,
anche le campagne del sud dell'Isola - come oggi quelle della Nurra,
del Sulcis e della Gallura - comincino a patire la sete. Dentro ci
sono sette milioni di metri cubi d'acqua del Flumendosa, un tesoretto
idrico non da poco se si pensa che nel 2002 - la coda di un triennio
di terribile siccità cominciato nel 1999 - arrivarono proprio da
questo invaso i tre milioni di metri cubi di risorse idriche che
permisero perlomeno di salvare le colture arboree.

Le piante,
beninteso, perché i frutti erano andati persi, così come tutte le
colture del più grande comparto agricolo della Sardegna.
TRIENNIO NERO È quella storia lì, che ha segnato il destino da invaso
di soccorso della diga costruita negli anni Cinquanta in territorio di
Quartu. «Nei primi anni Duemila, proprio per salvare il salvabile
dell'agricoltura del sud dell'Isola, vennero accumulati qui i reflui
di Cagliari provenienti dal depuratore di Is Arenas e poi distribuiti
nelle campagne», spiega Giovanni Sistu, amministratore di Enas, l'ente
che gestisce i bacini dell'Isola. È accaduto così, spiega, «che si è
giustamente andati in soccorso degli agricoltori stremati dalla
siccità, ma poi non è stato più possibile utilizzare quell'impianto
per usi potabili». È la normativa che lo impone.

Insomma, se i reflui,
pur depurati come risorse nuove di zecca, vengono accolti anche una
sola volta in un invaso che serve i rubinetti delle abitazioni, da
quel momento l'invaso potrà nutrire soltanto le campagne. È, dicono
dagli uffici dell'Enas, quel che succederebbe alla diga del Cuga
qualora dovessero esservi riversati i reflui depurati di Sassari. Un
tema in questo periodo molto sentito nel nord dell'Isola, soprattutto
nella Nurra, il territorio che più soffre la siccità.

ADDIO REFLUI A Sassari gli agricoltori invocano la distribuzione dei
reflui depurati, ma se è per questo occorre dire che nel capo di sotto
- dopo quell'intervento di soccorso del Simbirizzi nel 2002 - i reflui
di Cagliari non sono stati più utilizzati. Ci sono stati studi per
abbattere la salinità (è il primo problema), progetti, programmi
d'intervento, ma tant'è. «È tutto fermo. Il Simbirizzi - confermano da
Enas - non viene più riempito con le risorse depurate: ora è un
impianto strategico, riserva di soccorso». Le acque ripulite dal
depuratore di Is Arenas finiscono invece nello stagno di Molentargius,
e il Comune di Cagliari ha appaltato un progetto per l'utilizzo dei
reflui per il verde pubblico.

IL FUTURO Efisio Perra, presidente di Coldiretti Cagliari, dice che
questa del Simbirizzi come serbatoio di soccorso «è una soluzione di
buonsenso». Quel che va detto, aggiunge, «è che se noi agricoltori del
sud dell'Isola oggi non soffriamo per la siccità come succede altrove
è per il lavoro fatto in passato, soprattutto con le interconnessioni
dei bacini». Quel che resta da fare, «è eliminare il problema della
salinità estrema delle acque reflue di Cagliari: si potrebbe pensare a
due reti di condotte cittadine separate. Ma dobbiamo pensarci adesso».

LA SOLIDARIETÀ Il direttore del Consorzio di Bonifica della Sardegna
meridionale dice che in periodi di grande siccità, «si potrebbe
ricorrere a una programmazione di solidarietà». Piccole restrizioni
per gli utenti dell'acqua potabile, le chiama l'ingegnere Roberto
Meloni. «Piccoli sacrifici che potrebbero portare anche a un risparmio
di 20 milioni di metri cubi all'anno». E sarebbe importante, avvisa,
che ai tavoli della programmazione «venissero invitati anche gli enti
che distribuiscono l'acqua, come Abbanoa e i Consorzi di bonifica».
Piera Serusi


Socialisti e Pd,  patto per la sede e per il futuro

Il Partito democratico e quello socialista stringono un'alleanza e
vanno a vivere insieme a Sestu. Le segreterie cittadine di Pd e Psi,
comunicano i rispettivi segretari Monica Mereu e Antonello Spano,
hanno «definito un percorso di collaborazione politica» sui temi
importanti per la sinistra tanto in ambito locale quanto generale e
per unire le forze hanno deciso di condividere la sede. «Il Psi
concede in uso gratuito la propria sede in via Roma, intitolata a
Sandro Pertini, per due giorni alla settimana (martedì e giovedì) al
Partito democratico, che a sua volta si impegna a contribuire alle
spese di gestione e pulizia», spiegano.

Ma l'intesa non riguarda solo la condivisione dello spazio fisico: «I
due partiti assumono l'impegno di organizzare congiuntamente dibattiti
e, più in generale, eventi su temi di comune interesse che verranno
stabiliti e comunicati di volta in volta. Il tutto nello spirito di
collaborazione fra due partiti che appartengono alla stessa famiglia
del partito socialista europeo».

Alla base dell'accordo formalizzato dai due segretari Mereu e Spano
c'è la volontà di far riavvicinare le anime della sinistra partendo
dalla base. «Nell'esprimere la più grande soddisfazione per l'accordo
raggiunto e nell'invitare iscritti e simpatizzanti a partecipare
numerosi all'attività politica futura - concludono i due segretario
cittadini di e Pd e Psi - ci si augura che tutto questo sia solo
l'inizio di un percorso, che possa condurre i partiti della sinistra,
a livello locale, a collaborare con rinnovato slancio al perseguimento
degli obiettivi comuni». (m.z.)


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Federico Marini
skype: federico1970ca


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