lunedì 18 settembre 2017

Rassegna stampa 18 Settembre 2017

La Nuova

Sanità- Ats, il Pds contesta i conti: deficit sanitario pauroso

Partito dei sardi mostra i muscoli e va alla guerra sulla sanità. Lo fa con una lunga riflessione dell'ex assessore Paolo Maninchedda, che non risparmia siluri contro l'Ats e mette in evidenza gli affanni economici del gigante sanitario. Il buco. Maninchedda sintetizza il suo malcontento con una rasoiata. «Diciamolo chiaro - scrive - Paci va in aula mercoledì a chiedere 117 milioni di ulteriore finanziamento per la sanità perché diversamente non si pagano gli stipendi».

Maninchedda fa i conti in tasca alla Regione e ai costi della sanità. «Il deficit sanitario in tre anni ha assunto dimensioni paurose. L'imperatore delegato Moirano, che ha attenuato la sua originaria impostazione "la politica mi dà gli obiettivi, per il resto scelgo io" diceva all'inizio. Oggi ripete "io eseguo strategie di altri" e non difende mai la scelta dell'Ats, anche se non la critica ufficialmente.

Oggi la Sardegna è la regione canaglia, per il deficit, della repubblica italiana.  La perdita di esercizio delle Asl sarde a fine 2016 è di circa 316 milioni di euro. Nel solo 2016 i costi della produzione sono aumentati di 120 milioni di euro. Il punto di partenza di questa gestione sanitaria era il 2013 che aveva un deficit finanziario di 11 milioni di euro».

La distanza. La sanità è sempre strato un argomento di conflitto tra il Pd e gli alleati e il Pds non nasconde la sua contrarierà alla riforma, in particolare dell'azienda unica. «Abbiamo sin dall'inizio della legislatura preso le distanze da queste scelte e oggi lo facciamo con ancor più ragioni, ma soprattutto lo facciamo perché siamo certi che i sardi hanno le energie, morali, politiche, culturali e finanziarie, per costruire un sistema sanitario efficiente in tutto il territorio e non solo in qualche eccellenza urbana.

Noi lo facciamo perché sappiamo che senza una visione d'insieme organica e equilibrata (e l'Azienda Unica non lo è neanche un poco), i tagli e i risparmi si traducono solo ed esclusivamente in riduzione dei servizi, come puntualmente sta accadendo. Noi lo diciamo perché siamo convinti che i grandi processi di centralizzazione (i grandi appalti, i grandi concorsi, la chiusura dei reparti e gli accorpamenti a prescindere dall'organizzazione dell'utenza ecc.) non sono garanzie di efficienza, ma sono architetture barocche dove cresce in modo esponenziale la corruzione, l'inefficienza e il debito.

Ma di tutto questo non si riesce a parlare perché, fatta la scelta ideologica, la si vuole difendere contro ogni evidenza; perché, scelti i manager nel cerchio magico delle affinità elettive, non li si cambia anche di fronte a evidente poltronite, inadeguatezza di lavoro e difetto di risultati». Una presa di posizione polemica che si può trasformare anche in un pericolo per il futuro del resto della riforma della sanità. In particolare della rete sanitaria che in queste settimane inizia il tratto più pericoloso del percorso amministrativo. E le posizioni sembrano irrigidirsi anche dal punto di vista politico.

(l.roj)

Da oggi incontri serrati nel Pd e con Anci e Cal. Si cerca un accordo
prima dell'ingresso in aula. Rete ospedaliera, settimana chiave

CAGLIARILa riforma della rete ospedaliera entra in una settimana
cruciale. Oggi ci sarà il primo confronto tra la segreteria del
Partito democratico, l'Anci e il Cal. Sarà un nuovo faccia a faccia
alla ricerca di un punto di accordo finale, prima dell'ingresso in
aula della Riforma. Da una pare la maggioranza ha la necessità di
blindare la riforma e non farla affondare nelle sabbie mobili del
consiglio regionale. Dall'altra i sindaci cercano di strappare qualche
altro accoglimento dei 18 punti che erano stati presentati dal Cal
alla giunta. Ma i tempi sono strettissimi. Perché le date sono già
fissate. Il 21 settembre ci sarà un incontro in consiglio alla
presenza dei sindaci.

Poi il 22 un vertice a Oristano del Pd. Sarà un
altro momento chiave in cui le anime del partito si confronteranno. Il
partito che più sostiene la necessità di questa riforma che deve
rendere moderno il sistema sanitario isolano, deve confrontarsi con le
proteste di molti territori che nella riforma vedono solo un taglio
dei servizi. Una via obbligata quella della mediazione per non perdere
il treno della riforma, ma non creare una rivolta nei territori.
Passaggi indispensabili per trovare una linea condivisa che faccia
approvare la legge. Anche perché l'ingresso della riforma in aula è
previsto per il 26 settembre. Questo sarà uno dei passaggi cadine di
tutta la legislatura. Il progetto di riforme che la giunta regionale
ha portato avanti in questi anni vede nella nuova rete ospedaliera uno
dei cardini. Fino a oggi il confronto con i territori ha portato più
contestazioni che consensi. Basta ricordare la rivolta delle mamme
della Maddalena o dei sindaci ogliastrini in difesa dei loro presidi
ospedalieri.


Unione Sarda

AEREI. La proposta di Cossa (Riformatori): «Più concorrenza per
migliorare il servizio». «Continuità, stop ai monopoli»
A Cagliari via libera agli accordi tra vettori per gestire le rotte

E se a gestire le rotte della continuità territoriale fossero più
compagnie, senza il monopolio che ha caratterizzato il ponte aereo con
Roma e Milano dal 2001 a oggi? In realtà a Cagliari un'ipotesi simile
si potrebbe verificare, visto che nel bando che la Regione si appresta
a varare (il secondo dopo quello scaduto a luglio e andato deserto)
sarà prevista espressamente la possibilità di accordi e raggruppamenti
temporanei di imprese. In pratica i vettori potranno stringere patti
per spartirsi i collegamenti con Linate o Fiumicino.

LA PROPOSTA C'è poi chi vorrebbe una vera e propria liberalizzazione,
ma con alcuni paletti in modo da tenere alta la qualità del servizio.
Per superare i limiti evidenziati dagli ultimi modelli di continuità
territoriale. «È davvero il monopolio lo strumento più idoneo a
garantire il diritto alla mobilità dei sardi? Per i prossimi mesi
l'assessore Careddu parla di proroga del servizio a Cagliari.
Ammettendo che ci siano i presupposti tecnico-giuridici, la proroga
sarà possibile solo a due condizioni: che Alitalia esista ancora e che
accetti di continuare a svolgere il servizio. E se nessuna di queste
condizioni si verificasse?», si chiede Michele Cossa, consigliere
regionale dei Riformatori sardi.

Un preambolo necessario per arrivare
al dunque: «Ben diversa sarebbe la situazione se ad operare su
Cagliari fossero diversi vettori, tutti sottoposti ai vincoli imposti
dalla continuità territoriale ma in una competizione, regolata, fra
loro. I sardi avrebbero un'offerta più varia, una migliore qualità del
servizio e le peripezie di una compagnia non finirebbero per inficiare
la continuità territoriale, come sovente è accaduto sinora», conclude Cossa.

BIGLIETTI FINO A MARZO Intanto novembre si avvicina e rimane
l'incognita dei biglietti. Meridiana ha già messo in vendita i posti
in aereo sui collegamenti di Olbia con le nuove tariffe, inferiori di
due euro rispetto a quelle attuali.
Entro questa settimana potrebbero essere disponibili anche quelli di
Alghero, che verranno gestiti da Blue Air: la compagnia invierà nelle
prossime ore alla Regione orari e programmi. Dopo l'approvazione, i
biglietti potranno essere acquistati su internet.
Anche Alitalia ha messo in vendita i posti per le rotte cagliaritane
da novembre a fine marzo. Ma in realtà non è ancora scontato che sia
l'ex compagnia di bandiera a gestire la continuità territoriale
nell'aeroporto di Elmas. Il futuro di Alitalia è ancora tutto da
scrivere: entro il 2 ottobre dovranno essere presentate le proposte
vincolanti per l'acquisto. Sarebbero 13, tra compagnie e fondi
d'investimento, i soggetti interessati.

LE CANCELLAZIONI RYANAIR Tra questi c'è anche Ryanair, che ha
annunciato per le prossime settimane un'ondata di cancellazioni. La
low cost farà fronte, così, ai problemi legati allo smaltimento delle
ferie dei piloti. Ieri sul sito internet della compagnia sono stati pubblicati i primi
elenchi dei voli eliminati. Fino a mercoledì la Sardegna non dovrebbe
essere toccata dalle cancellazioni. «Il vostro volo sará operato
regolarmente a meno che non abbiate ricevuto una email di conferma
cancellazione. Vi preghiamo di controllare la mail che avete
utilizzato per prenotare il vostro volo», fanno sapere dal quartier
generale di Dublino.

«INTERVENGA L'ENAC» «Il caos che sta colpendo i voli della Ryanair,
creando pesantissimi disagi e danni economici agli utenti, richiede un
intervento urgente delle istituzioni. Il ministero dei Trasporti
valuti se non sia opportuno sollecitare immediatamente l'Enac e se non
sia il caso di coinvolgere anche l'authority dei Trasporti. Le stesse
Regioni colpite dai disagi, che finanziano la compagnia con incentivi,
dovrebbero valutare se non ricorrano i presupposti per chiedere
indietro i fondi», sostiene il deputato del Partito democratico
Michele Anzaldi, componente della commissione Trasporti della Camera.
Nelle prossime ore verrà presentata un'interrogazione al ministro
delle Infrastrutture Graziano Delrio. (m. r.)


TURISMO. Il sindaco chiede nuove strutture, Federalberghi frena:
crescita non strutturale. Quei mille posti letto perduti
Dal Mediterraneo all'ex Marino: hotel da aprire o riconvertire

Stagione boom. A luglio e agosto a Cagliari in hotel, B&B e residence
non c'era una stanza libera: 100% di riempimento. Quasi 6000 posti
letto sold out. Le presenze hanno fatto registrare un 20% in più
rispetto al già eccezionale 2016. Il turismo cresce e le strutture
ricettive in città sembrano non bastare più. Ne servono di nuove? Per
molti sì. E tra loro c'è anche il sindaco Massimo Zedda, che a giugno
spiegava: «C'è un gran bisogno di nuovi alberghi, potrebbero nascere
con la riqualificazione delle grandi volumetrie non più utilizzate
come a Calamosca e nella zona del porto».

GLI HOTEL CHIUSI L'ubriacatura dell'estate dei grandi numeri rischia
però di inebriare. E portare a scelte sbagliate e potenzialmente
pericolose. «Nessuna preclusione per nuovi investimenti - è il parere
di Mauro Murgia di Federalberghi -, ma solo se sono seri, diminuiscono
l'abusivismo e non sono basati solo su fattori contigenti, perché se
si creano troppi posti letto diventa una guerra e si fanno male in
tanti». Tutti infatti sanno - e Federalberghi lo conferma - che la
stagione record «non è dovuta a una strategia turistica definita,
bensì a una serie di fattori tra cui la chiusura dei flussi turistici
verso mete a rischio per il terrorismo». In altre parole: improvvisa
come è arrivata, la manna potrebbe anche finire. Esiste però una
strada alternativa alla costruzione di nuove strutture: riaprire gli
alberghi chiusi da anni. «Sarebbe auspicabile», dice Murgia. A
Cagliari ce ne sono almeno quattro che, per motivi diversi, sono
attualmente inutilizzati.

Totale: oltre mille posti letto.
IL MEDITERRANEO Il caso più noto è forse quello dello storico hotel
Mediterraneo, tra la basilica di Bonaria e il mare. Comprato da
investitori russi nel 2014 avrebbe dovuto riaprire nel 2015 come un
hotel a cinque stelle, ma i lavori sono fermi per beghe giudiziarie
tra società sulle quali, dopo alcuni esposti, sta indagando anche la
Procura. Intanto 27 lavoratori che avrebbero dovuto essere riassunti
dalla nuova proprietà sono stati mandati a casa e a fine anno scadrà
anche la concessione edilizia rilasciata nel 2014, tanto che agli
uffici tecnici del Comune è arrivata una richiesta urgente di
incontro. Come finirà? Nessuno lo sa.

L'EX ASSESSORATO Un'altra struttura facilmente riconvertibile è
l'edificio di piazza Giovanni XXIII che sino a due anni fa ospitava
l'assessorato regionale al Lavoro. Costruito come albergo Enalc, da
luglio è finito all'asta tra i beni della Regione in via di
dismissione per un prezzo di quasi 12 milioni di euro, più
precisamente 11 milioni e 940.860. Qualcuno lo comprerà?
EX MODERNO C'è poi l'ex hotel Moderno di via Roma, potenzialmente una
struttura di grandissimo appeal. L'edificio, di proprietà dell'Ersu,
ospita da tempo la Casa dello studente. Da quattro anni è però chiuso
perché ha bisogno di urgenti lavori di ristrutturazione. Per
rimodernarlo sarebbero disponibili 5 milioni di euro, ma in attesa che
il progetto decolli in Consiglio comunale c'è chi ne chiede la vendita
e la riconversione all'uso originario.

L'EX MARINO Capitolo a parte merita l'ex ospedale Marino, ormai da 30
anni monumento al degrado. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che
ha restituito la struttura del Poetto alla Regione, il sindaco Massimo
Zedda ha ipotizzato un bando unico per la futura gestione da parte di
provati dell'ex colonia Dux da trasformare in albergo e da valorizzare
insieme all'ippodromo. «Quell'area ha una vocazione prettamente
turistica, sarebbe la soluzione migliore», ha ribadito in Consiglio il
primo cittadino. Sperando non passino altri 30 anni.
Massimo Ledda



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Federico Marini

skype: federico1970ca

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