martedì 16 gennaio 2018

Rassegna stampa 16 Gennaio 2018

La Nuova Sardegna

Psd'Az, domani la scelta Forza Italia e Pd rilanciano verso le elezioni. Di Umberto Aime

L'altra mattina il faccia a faccia, a Cagliari, con Forza Italia, stamattina, ancora a Cagliari, sarà la volta del Pd, poi ci sono anche i contatti telefonici, quasi giornalieri, con la Lega di Salvini. L'agenda del Psd'Az è piena, ma con una scadenza perentoria: domani, al più tardi, ogni interlocutore avrà una risposta, qualunque essa sia. In queste ore frenetiche, i tre pretendenti avrebbero affinato le loro rispettive offerte ai sardisti.

Tre proposte. Poche ore dopo la telefonata di sabato partita da Arcore - Silvio Belusconi ha parlato con Christian Solinas, segretario nazionale dei Quattro Mori – il coordinatore regionale degli azzurri Ugo Cappellacci avrebbe rilanciato l'offerta. Che nel dettaglio dovrebbe essere questa: tre candidature in totale, una sicura in Lombardia o nel Veneto, altre due nell'isola e almeno una delle due in un collegio uninominale, più il simbolo del partito dentro la coalizione dei centrodestra ma solo in Sardegna. Con l'impegno politico di riconoscere nel futuro Parlamento la minoranza linguistica del sardo, vorrebbe dire avere un bel po' di finanziamenti pubblici dedicati, e di «accelerare il percorso per l'avvio dei punti franchi».

Fatta la conta: sono due punti accolti sui dieci della piattaforma proposta dal Psd'Az ai partiti nazionali, e su qualche altro si potrebbe ancora trattare. Di contro, questa mattina, il Pd, con il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca, dovrebbe proporre a Solinas un pacchetto molto più ricco rispetto a qualche giorno fa. Per quanto riguarda la candidatura blindata, lo spostamento da un collegio del Nord Italia, a quelli rossi e quindi corazzati dell'Emilia Romagna o della Toscana, dove tra l'altro c'è una presenza forre di emigrati sardi. Per il simbolo, invece, i Quattro Mori potrebbero essere inseriti al primo posto della micro alleanza «Insieme», è già nel centrosinistra, e di cui ora fanno parte Socialisti, Verdi e Civici, con l'impegno che nel logo principale ci sia anche il contrassegno del Psd'Az.

Infine, per quanto riguarda la piattaforma politica: è considerata possibile una riforma dello Statuto speciale entro i primi cento giorni della nuova legislatura, è dato per fatto il riconoscimento della minoranza linguistica, con effetti positivi anche sulla busta paga dei dipendenti dello Stato nell'isola che avrebbero accreditata anche l'indennità prevista per il bilinguismo. A queste proposte potrebbe aggiungersi l'apertura per assegnare presto alla Sardegna un'aliquota Iva più bassa dopo aver esteso all'intero territorio regionale i benefici fiscali previsti oggi solo per le zone economiche speciali, cioè i porti.

Infine, la proposta della Lega: elezione strasicura di un sardista o anche due, accordo federalista fra i due partiti e infine mani libere al Psd'Az per le future alleanze nel 2019, l'anno delle elezioni regionali. Chi vincerà fra i tre corteggiatori? Lo si saprà mercoledì mattina, così ha assicurato il segretario nazionale Solinas.

Pro e contro. Fino a poche ore fa i bookmaker della politica isolana davano in vantaggio l'accordo fra il Psd'Az e la Lega proprio per quel «mani libere» in Sardegna da qui al prossimo anno. Ma il rilancio di Forza Italia da una parte e del Partito democratico dall'altra pare abbia rimescolato le percentuali di successo. Il partito di Berlusconi avrebbe dalla sua, come offerta migliore, la proposta del contrassegno autonomo dei Quattro Mori in Sardegna, con la possibilità di strappare qualche collegio uninominale in più, sempre nell'isola, al Movimento Cinque stelle.

Di contro il Pd sembra avere un pacchetto politico più robusto rispetto a quello proposto da Berlusconi, con anche la possibilità di mettere da subito le basi per una prossima alleanza alle Regionali e aggiustare, nel giro di un mese, qualche rapporto difficile nelle amministrazioni comunali dove oggi centrosinistra e Psd'Az governano insieme. Mentre sull'elezione di almeno un sardista in Parlamento, i due partiti maggiori sembrano partire alla pari nella proposta. Capitolo in cui potrebbe essere avvantaggiata invece la Lega con la possibile elezione di un candidato sardista alla Camera e un altro al Senato.

Ampia delega. Sabato il Consiglio nazionale sardista ha confermato a Christian Solinas il mandato a trattare in prima persona con ciascuno dei possibili alleati. In altre parole, prima della decisione finale non sono previste altre riunione della direzione del partito e quindi mercoledì mattina anche iscritti e simpatizzanti scopriranno, con un comunicato stampa, con chi il Pd'Az si presenterà nelle elezioni di marzo.

Unione Sarda

Lo scontro sull'Ats - Maninchedda: «Il Pd non può fare la morale»

Non si fermano le polemiche dopo l'annuncio della stabilizzazione di
duemila precari dell'Ats. Paolo Maninchedda aveva parlato di «schifo»
e Francesco Sanna aveva replicato che «lo schifo è il precariato». Ora
il leader del Pds rilancia: «Non provi alcun parlamentare Pd a
sollevare la questione morale con noi. Noi non candidiamo indagati» E
poi le assunzioni: «Lo ripeto, uno schifoso annuncio elettorale». (ro.
mu.)

Il voto solo sui collegi proporzionali: per gli altri deciderà lo
staff grillino. Alleanze, rinvio Psd'Az
M5S, oggi scattano le parlamentarie: la rete sceglierà dodici candidati sardi

Si stringe il cerchio su candidature e alleanze per le politiche del 4
marzo. Oggi scatta la due giorni di parlamentarie nella piattaforma
Rousseau del Movimento Cinquestelle. Dalle 9 alle 21 gli iscritti
potranno scegliere tra 340 autocandidati. Il voto potrà slittare sino
alle 14 di giovedì qualora - è scritto nel portale - “si verificasse
ai seggi online una coda virtuale”. Chi partecipa alla consultazione
ha la possibilità di esprimere tre preferenze per i due collegi
proporzionali della Camera e tre per l'Unico del Senato. Quindi: una
rosa di 340 da cui usciranno i 12 nomi in lizza per i collegi
plurinominali.

I CANDIDATI D'UFFICIO I candidati ai 9 uninominali (6 Camera e 3
Senato), invece, li decide lo staff del candidato premier Luigi Di
Maio. Come? Sulla base dei curriculum inviati in queste ore da
aspiranti deputati e senatori, rigorosamente provenienti dalla società
civile, dal mondo dell'imprenditoria, dello sport, della cultura e
della legge. Per loro niente parlamentarie. Ieri il coordinatore della
campagna elettorale in Sardegna, Mario Puddu, ha aggiunto qualche
particolare sulla visita di Alessando Di Battista in Sardegna:
«Arriverà a fine febbraio e trascorrerà la giornata a bordo di un
camper con buona parte dei candidati. Anche Di Maio sarà nell'Isola a
febbraio, per due giorni, ma ancora non si conosce la data».

IL PSD'AZ DECIDE DOMANI C'è molta attesa per la scelta finale del
Psd'Az sulle ipotesi di alleanze elettorali in campo: oggi o domani si
sciolgono le riserve. Ieri il segretario nazionale del partito,
Christian Solinas, ha incontrato il coordinatore regionale di Forza
Italia, Ugo Cappellacci. Forza Italia ha ascoltato la proposta e
mercoledì scioglierà a sua volta le riserve. Oggi Solinas vedrà ancora
una volta il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe
Luigi Cucca, mentre in serata dovrebbe sentire i vertici della Lega
per un ultimo passaggio.

Tutte le ipotesi sono realizzabili, anche
perché in tutti e tre i casi i quattro mori avrebbero la garanzia del
riconoscimento della rappresentanza nel prossimo Parlamento. Tradotto:
candidature nei collegi sardi con la riprotezione in collegi fuori
dall'Isola. Insomma, dopo 22 anni i sardisti potrebbero rientrare a
Palazzo Madama o a Montecitorio. Cosa farà la differenza? Forse la
garanzia di vedere il proprio simbolo nella scheda elettorale. Da FI
la proposta è che compaia solo nell'Isola,

il Pd proporrebbe un
inserimento nel contrassegno di Insieme, con la Lega l'abbinamento
nazionale sarebbe garantito. Secondo indiscrezioni, però, non sarebbe
altrettanto sicuro che il Carroccio blindi un posto sicuro in
Parlamento. Poi ci sono i punti programmatici, come la tutela
linguistica, o i punti franchi: sarebbe questa la discriminante più
importante secondo fonti Psd'Az.

LA PAROLA A BERLUSCONI Intanto gli uomini di Forza Italia attendono
che Silvio Berlusconi prenda una decisione: il cavaliere ha la lista
dei candidati proposti dai territori già da subito dopo Natale. Ma è
difficile che si pronunci prima del termine per la presentazione delle
liste.
Roberto Murgia

Simboli e coalizioni
Venerdì e sabato la presentazione al Viminale

Si stringono i tempi per chiudere gli accordi sulle alleanze per le
politiche. Tra venerdì e domenica si apre la finestra per la
presentazione dei simboli e delle coalizioni che parteciperanno al
voto del 4 marzo. Tra domenica 28 e lunedì 29 sarà invece la volta
delle candidature. Partiti e coalizioni dovranno presentare le liste
nei collegi plurinominali e i nomi dei candidati nei collegi
uninominali.

Lega - Luca Zaia domani a Cagliari

Il governatore del Veneto Luca Zaia sarà domani pomeriggio a Cagliari
per sostenere la campagna della Lega nell'Isola. L'appuntamento è per
le 18 all'Hotel Regina Margherita. Alle 20. 30 è prevista anche una
cena aperta a chi voglia partecipare (info 333954 1481). Nel suo
intervento Zaia parlerà della candidatura di Matteo Salvini a premier
nell'ambito della campagna elettorale del centrodestra.

La Nuova

Parlamentarie solo per il proporzionale
Oggi al via le primarie on line dei 5 stelle. Berlusconi valuta le
candidature di Fi. Il Pd sceglie i capolista

CAGLIARI
I tre partiti maggiori, Cinque stelle, Pd e Forza Italia, sono anche
loro alla volta finale per le rispettive liste.M5s. Sono 340 gli
autocandidati che da oggi e fino a domani si contenderanno, in
Sardegna con le Parlamentarie, i 12 posti disponibili nei tre collegi
plurinominali, due alla Camera e uno al Senato, dove altrettante liste
non potranno avere più di quattro candidati a testa. La piattaforma
del Movimento ha confermato per stamattina l'apertura ufficiale delle
primarie on line.

Dalla contesa sono stati esclusi però i nove collegi
uninominali sardi, sei posti alla Camera e tre al Senato, che invece
saranno scelti dallo staff nazionale anche dopo aver letto i curricula
di esponenti della società civile spediti in queste ore a Roma. Le
Parlamentarie dureranno due giorni: oggi dalle 10 alle 21 e domani per
le stesse ore. Però c'è la possibilità che la scadenza sia prorogata
fino a giovedì' alle 14 se - com'è scritto sul sito della piattaforma
- si dovessero «formare delle code virtuali nei seggi on line».

Ciascun iscritto potrà esprimere massimo tre preferenze per il
collegio proporzionale in cui risiede e altrettante per quello del
Senato.Forza Italia. Da sabato all'attenzione di Silvio Berlusconi c'è
la pappa delle possibili candidature in Sardegna. È stata consegnata
dal coordinatore regionale Ugo Cappellaci e sarà mantenuta segreta
fino a quando, dovrebbe essere entro il 27 gennaio, da Arcore non
arriverà il via libera ufficiale. Secondo alcune indiscrezioni, della
partita dovrebbero essere lo stesso Cappellacci, Alessandra Zedda,
Pietro Pittalis, Marco Tedde e Giuseppe Fasolino. Ma chi fra questi
sarà scelto come capolista nel proporzionale per la Camera, in
Sardegna i collegi sono due, dovrà candidarsi anche all'uninominale.

Forse però con un deroga speciale per il deputato uscente Paolo Vella,
nel Centro-Nord, che dovrebbe essere anche l'unico non sardo candidato
da Berlusconi nell'isola.Pd. Nel Partito democratico non dovrebbero
esserci invece candidati oriundi. L'ipotesi del ministro Graziano
Delrio nel collegio di Olbia per la Camera sarebbe stata esclusa
definitivamente. Mercoledì, a Roma, sarà la direzione nazionale a
decidere tutti i capolista nelle liste proporzionali per la Camera e
il Senato, e quindi in Sardegna saranno tre.

I nomi più probabili
continuano a essere questi: Gavino Manca e Romina Mura per
Montecitorio, il segretario Giuseppe Luigi Cucca al Senato. Ma è una
mappa che non piace alla corrente capeggiata da Renato Soru e
potrebbero esserci delle correzioni in corsa. L'indomani il Pd è
atteso anche da un altro appuntamento: importante la direzione
regionale del partito, a Oristano, per definire invece le proposte da
presentare alla segreteria nazionale per i collegi uninominali.

Altri. Potere al popolo, nell'assemblea regionale di domenica, ha confermato
che si presenterà in tutti i collegi regionali e da oggi comincerà la
raccolta delle firme. Chi sarà presente nell'isola è anche il
movimento Popolo della famiglia, il leader regionale è Alberto Agus,
che starebbe per chiudere l'accordo con un altro movimento, quello per
la Zona franca. (ua)

La leader radicale invita a non dare nulla per scontato
Ma Renzi è ottimista. E lavora alle deroghe per i ministri

Verso un accordo fra i dem e la Bonino Il rebus delle liste

di Serenella Mattera
ROMAEmma Bonino e Matteo Renzi potrebbero chiudere già domani l'intesa
di coalizione. Lo annuncia la leader radicale in diretta tv, svelando
un incontro tra +Europa e il Pd, che avrebbe dovuto restare riservato.
I Dem corteggiano da tempo la Bonino, che vorrebbero schierare nel
collegio di Torino, e puntano a chiudere quanto prima l'intesa con
+Europa. Anche perché nella difficile composizione delle liste per le
politiche, definire quanti collegi sicuri lasciare agli alleati
(Insieme, Civici popolari e, forse, +Europa), è un passo
indispensabile a risolvere il rebus.

Ma i collegi blindati (quasi
tutti in Toscana ed Emilia Romagna) dovrebbero essere al massimo otto
o nove: per il resto gli alleati dovranno accontentarsi di posti in
bilico.«Il problema è se si valorizza o no l'apporto politico di
+Europa. Di seggi non ne abbiamo mai parlato», scandisce Bonino. La
leader radicale invita a non dare niente per scontato, ricordando le
divergenze sull'immigrazione, ma i Dem sono ottimisti su un'intesa.
Con lei tengono le fila del dialogo Piero Fassino e Maurizio Martina,
mentre dal Nazareno si continua a escludere che un'alleanza possa
essere siglata con la lista dei Repubblicani e verdiniani di Ala. Oggi
Renzi vedrà a pranzo a Roma Albert Rivera, il leader di Ciudadanos,
vera rivelazione delle elezioni in Catalogna, con la sua impronta
antiseparatista ed europeista. Rivera ha in programma anche incontri
con Pier Ferdinando Casini e Benedetto Della Vedova. E il dialogo con
Renzi, che per ora si muove nel solco del Pse, potrebbe avere sviluppi
in vista delle prossime elezioni europee. Per ora, però, ogni energia
del Nazareno è sulle politiche.

Con un occhio al termine per le
candidature il 29 gennaio. Le valutazioni sono ancora in corso, ma
nelle liste non dovrebbero trovare posto eurodeputati in carica (si
parlava di Pina Picierno e Simona Bonafè), anche se si valuta una
eccezione per Gianni Pittella. E dovrebbero correre due professori
renziani come Giuliano Da Empoli e Tommaso Nannicini, che sta
lavorando al programma in cento punti del partito. Domani si riunirà
la direzione dem per approvare il regolamento per le candidature (una
seconda direzione, intorno al 25, vidimerà le liste).

Verranno anche
fissati i criteri per le deroghe da concedere ai parlamentari in
carica da più di 15 anni, che a norma di statuto non potrebbero
correre. Secondo la lista su cui stanno ragionando al Nazareno, sono
in 25 ad avere bisogno di una deroga per ricandidarsi. Il segretario
vorrebbe limitare al massimo la pattuglia. Ma alla fine potrebbero
aver bisogno di una deroga solo una decina di nomi. Le deroghe
varranno sicuramente per i ministri: il premier Paolo Gentiloni, Marco
Minniti, Dario Franceschini e Roberta Pinotti. Anna Finocchiaro invece
ha deciso di non ricandidarsi.


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Federico Marini
skype: federico1970ca


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