martedì 20 marzo 2018

Il tatticismo un insulto alle risposte immediate. Di Lucia Chessa.




In Russia Putin ha vinto le elezioni con il 75% dei voti e sarà ancora lo zar fino al 2024. In Italia no. Non ci sono maggioranze bulgare e questo io lo trovo normale, anzi preferibile. In teoria infatti, in una democrazia che funzionasse, i partiti dovrebbero portare in parlamento e rappresentare gli interessi, i valori, le visioni degli elettori che li votano, e siccome in una società complessa e articolata gli interessi, i valori, le visioni sono molte e sono differenti, è normale che non ci siano maggioranze schiaccianti. Del resto è per ciò che esistono i parlamenti, per rappresentare tutti, i molti e i pochi, e va da sé che, a meno che tu non ti chiami Putin e disponga di maggioranze autosufficienti, se sei in un parlamento e soprattutto se rispetti le logiche della democrazia parlamentare, è normale che tu debba dialogare con gli altri. Si lo so. 

Lo scadimento della politica in Italia ha inquinato tante cose e fra queste anche il linguaggio. Tutto è diventato dispregiativamente inciucio, il degrado ha eliminato anche la possibilità linguistica che esistano mediazioni buone, compromessi positivi, alleanze nelle quali trovino rappresentanza posizioni diverse che, accomunate da valori generali affini, possano fare ciò che è possibile con le forze di cui si dispone in quel momento. E invece occorrerebbe verificare e dichiarare quelle affinità, con limpidezza occorrerebbe provare a trasformare in capacità di governo il consenso ricevuto, bisognerebbe dire con trasparenza ciò che si vorrebbe fare ed eventualmente con quali plausibili mezzi.

Ecco perchè trovo avvilente l’immobilismo tattico e il silenzio che è calato nel dopo elezioni italiane. Dove sono finite le dirette striming? Che decisioni stanno maturando? E’ dato ai cittadini di sapere quale soluzione si sta studiando e verso quale direzione ci si muove? E ancora più avvilente trovo la mera rivendicazione del proprio presunto diritto a fare il governo. Nessun diritto millantato può costruire un 51% in parlamento. Ci vorrebbe politica in un paese che si è nutrito di antipolitica per colpa sia coloro che l'hanno generata e sia di coloro che l'hanno praticata. Ma ora occorrerebbe proporre e non solo rivendicare, ricordando che per governare non basta raccogliere il 30 e neanche il 40% dei voti. Occorre aggregare fino al 51 perché, se non l’avevi capito, questa è la democrazia bellezza! E la democrazia non ammette semplificazioni.

Ora sarebbe necessario, per rispetto degli elettori, che i partiti indichino ai cittadini le loro intenzioni. Non serve a niente continuare a dire che hai raggiunto questa o quella percentuale, che hai vinto e che hai perso e perché hai vinto e perché hai perso. Non serve insistere a dire che sei il “perno della legislatura”, occorre che tu e gli altri diciate come e con chi la vorresti avviare questa legislatura ed eventualmente a quali condizioni. Trovo insopportabile questo bleck out di informazioni, non trovo novità, rispetto al passato, in direzione della trasparenza della azione, trovo questo tatticismo lento e noioso inconciliabile con il disastro su cui ci sarebbe da intervenire. Un insulto al disagio che richiederebbe risposte immediate

Di Lucia Chessa

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